Menu principale:
BILANCINI-
x
legni a 4 ruote
Dizionario Tecnologico di
Arti e Mestieri 1833
BILANCINO
E’ un bastone lungo circa due piedi, che attaccasi alla parte davanti di una vettura con coregge o catene di ferro assicurate nel mezzo di esso; vi si attaccano i cavalli che devono trascinare il carico. Per tale oggetto le due catene, corregge o corde, che sono le tirelle del fornimento, vengono attaccate una da un capo, una dall’altro al bilancino.
Questa è la forma comune dei bilancini; si variò essa però talvolta con qualche altro scopo.
Così P.E. Delile immaginò un bilancino elastico. Una molla fatta a mezza luna composta di lamine di acciaio e di ferro di un numero e di una forza proporzionato al peso che deve trascinare è stabilmente attaccata alla bilancia sopra del cosciale; le cime di questa molla sono infilate in anelli allungati di metallo, assicurati alla bilancia dalla parte interna, i quali abbracciano la mola senza impedirle di scorrere fino al grado di ridursi affatto diritta.
Questa molla è rivolta colla parte concava al dinanzi della vettura e tiene alla metà un anello cui attaccasi il bilancino. Il principale scopo che si ebbe in vista fu di risparmiare ai cavalli i rapidi accrescimenti di resistenza prodotti dall’incontro di qualche ostacolo. Altri cambiarono la forma del bilancino facendolo in modo che, tirando un cordone all’interno del legno, cedevano le sue due testate e ne uscivano quindi le tirelle, ciocchè produce l’effetto che restano ad un tratto staccati i cavalli, il che può tornar utile in molte circostanze.
Un punto che ha dato meritatamente motivo alle discussioni dei dotti, è quello che riguarda la disposizione più vantaggiosa delle tirelle nei veicoli a quattro ruote. Molti opinarono che il maggior vantaggio debba risultare dal disporre le tirelle orizzontalmente, vale a dire dal collocare i bilancini alla stessa altezza del petto dei cavalli. Diverse ragioni, convalidate dai risultati dell’esperienza, concorrono tuttavia a dimostrare che è più utile di porre le tirelle alquanto inclinate, fissando i bilancini più bassi del petto dei cavalli. E il De Parcieux, sulla fede di alcune esperienze da lui istituite, s’indusse a decidere che la costituzione più vantaggiosa delle tirelle si è quand’esse fanno con l’orizzontale un angolo di 14 in 15 gradi: per lo che si richiede che i bilancini sieno elevati da terra circa la metà dell’altezza del petto dei cavalli: sempre che la lunghezza delle tirelle medesime non sia che quanto basta perché i garretti dei cavalli non abbiano ad urtare nei bilancini.
BILANCIA FISSA
Chiamano i carrozzai un pezzo di legno fermato sopra il timone delle carrozze e simili, sostenuto da due puntoncini di ferro ed a cui sono raccomandati i bilancini ai quali s’attaccano le tirelle. Sovente provvista di quattro colonnette che chiamasi funghi.
Funghi, chiamasi quei quattro perni di ferro, vestiti di cuoio o di metallo, che hanno in cima una piastrella orizzontale, di ferro essa pure, e che, posti due alle estremità, e due nel mezzo della bilancia, servono, o per attaccarvi le tirelle, quando non vi siano i bilancini, o per ornamento. La regola, indica l'utilizzo dei funghi per il finimento a collare, l'utilizzo dei bilancini per il finimento a pettorale.
Il particolare dei bilancini muniti di funghi, che è l'unico sistema corretto ammissibile per attaccare un finimento a collare, che un finimento a pettorale per la pariglia di timone. Tale sistema è stato inventato e raccomandato da Fairman Rogers nel suo libro " A manual of Coaching". (foto sotto)
"CARROZZE" di C.G. Ruscone