Livrea - tradizioneattacchi.eu

24/04/2024
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Livrea

Abbigliamento

La livrea nei secoli

Alla Famiglia, ossia servitù (la storia)

Spesso negli inventari dei beni di membri dell’aristocrazia si fa riferimento al gruppo dei domestici definendolo “famiglia”. Derivata dal latino familia questa parola è usata in quel contesto per indicare la servitù, il gruppo di persone che vive all’interno della casa nobiliare. Tutto lo staff era diretto dal maestro di casa, che prendeva ordini dal padrone e li trasmetteva al personale, da lui dipendeva il buon andamento della vita dei padroni, sia nella routine sia in occasione di particolari cerimonie o feste, o per predisporre quanto era necessario prima di affrontare un viaggio.

L’abbigliamento dei domestici

Il termine “Livrea”, di incerta derivazione si codifica nei secoli quale segno distintivo di chi era alle dipendenze di qualche persona e verso il XVI secolo entra nell’uso comune per definire l’abito della servitù. Le famiglie aristocratiche avevano alle loro dipendenze un considerevole numero di persone; ogni famiglia nobiliare vestiva i suoi domestici in modo diverso dalle altre, all’interno della casa stessa erano previsti diversi tipi di abbigliamento a seconda del ruolo che il domestico ricopriva nel servizio a lui affidato.


Prima di esaminare più dettagliatamente l’abbigliamento dei servitori nei tre secoli in cui è vissuta questa usanza è meglio approfondire alcune tematiche ricorrenti nell’arco del tempo considerato. Le livree seguono quasi sempre le fogge alla moda e per questo si può presumere che delle ricerche approfondite evidenzierebbero nella loro morfologia una certa uniformità, la foggia dell’abito dell’aristocratico come del suo servitore riflette l’influsso di corte o della nazione che in quel momento era in voga. La moda maschile settecentesca fonde insieme spunti francesi con mode anglosassoni, che alla fine del Settecento a tutto l’Ottocento diventano veri e propri sinonimi di eleganza e buon gusto. Soltanto verso la fine del XIX secolo si nota una discrepanza fra le fogge usate dall’aristocrazia e quelle adottate per la servitù.

Oltre alle fogge, anche i colori degli abiti degli aristocratici e dei loro livreati erano tendenzialmente indifferenziati, così il Seicento vede una prevalenza di abiti scuri, marroni o neri, mentre la gamma cromatica dei vestiti settecenteschi risulta assai varia, per tornare nell’Ottocento ai colori scuri più adatti all’austera concezione della vita di quel secolo. Differenze sostanziali invece per i materiali usati: pregiati ed impreziositi da ricami costosissimi gli uni, per lo più di tessuti di lana (panno) e cotone più economici e resistenti all’usura gli altri. Dato che la differenza di tessuto non era percepibile alla prima occhiata, per far sì che i servitori fossero immediatamente riconoscibili come tali, invalse l’uso di sottolineare i loro abiti con guarnizioni piuttosto vistose, fossero galloni in tessuto di colore contrastante o passamanerie in filo dorato e argentato, talvolta decorate con l’emblema araldico della famiglia.

Il dipinto “Passeggiata all’Acquasola” di Luigi Garibbo (Genova 1782-Firenze 1869) databile attorno al 1815 ci fornisce alcune informazioni al riguardo: vi è raffigurata una carrozza di cui abbiamo una vista laterale-posteriore; cocchiere e staffiere (in piedi sulla parte posteriore) indossano marsine in panno verde/azzurro tagliate a frac con colletto e paratasche gialli e cappello a cilindro. Nella seconda metà dell’Ottocento si crea un iato (discontinuità) fra la foggia antiquata delle livree e l’evoluzione della moda maschile; le livree realizzate in panno scuro, blù o grigio sono decorate con galloni recanti lo stemma, corrono lungo il colletto, i paramani e i paratasche.

Informazioni tratte da; Portantine e livree per la nobiltà Genovese – Simonetti Farida – Marzia Cataldi Gallo


Abbiamo riportato succintamente la storia della livrea nel corso dei secoli, andiamo ora a riportare la parte che riguarda la livrea del cocchiere come ne scrive Ercole Tassinari ne: Il COCCHIERE.

Locale delle livree -

Tutte le livree per i vari servizi devono essere tenute in un posto adatto, cioè, in una camera piuttosto grande, dai due lati vi devono essere armadi guardarobe con i numeri sulle porte, ed ogni cocchiere deve avere la sua chiave. Su un lato un armadio toeletta con un grande specchio e dei cassetti per i guanti bianchi da cerimonia, al centro un tavolo abbastanza grande per distendere la livrea per la pulizia, ci saranno anche degli sgabelli con tutto l’occorrente per lucidare scarpe e stivali. Una piccola credenza per riporre i vari prodotti per la pulizia e lucidatura, per riporre i ferri per stirare i cilindri che debbono essere passati ogni volta che si esce. Il massimo ordine e pulizia deve regnare in questa stanza, ogni cocchiere sarà responsabile del proprio abbigliamento e dovrà farne conto al Capo scuderia.

La livrea è una delle cose più importanti del servizio, non tutti i cocchieri sanno metterla, essa deve essere portata con molta attenzione, non si dovrà mai aspettare di pulirla al momento di montare a cassetta e deve essere preparata finita la pulizia delle vetture. Sulla livrea non ci dovrà essere nessuna macchia né polvere o sudore, i bottoni dovranno essere passati ogni volta allo spirito ed alla polvere Brillant Bulher.
Gli stivali, se sono in vernice, debbono essere puliti con la pomata e sempre lucidati anche sotto la suola, se sono in pelle nera si devono lucidare e passare coll’osso per farli venire lucidi come quelli in vernice.


I pantaloni se bianchi occorre fare attenzione che non abbiano macchie, se ce ne fossero occorre toglierle con la benzina. I guanti bianchi devono essere lavati colla benzina ogni volta che si usano, il cilindro dovrà essere stirato ogni giorno. Per i lavori di scuderia gli uomini avranno una tenuta con abiti di tela, leggera in estate e più pesante per l’inverno con giacca, berretto e foulard color grigio cenere. Per passeggiare i cavalli il Capo scuderia porterà un vestito grigio scuro a taglia col mezzo cilindro, i palafrenieri porteranno il berretto con i colori della casa, d’inverno il capo scuderia indosserà un paletot noisette (color nocciola) scuro con bottoni in madreperla.

Le livree si differenziano in base alle varie tipologie di carrozze e al servizio a cui sono destinate, sarà cura di ogni cocchiere indossare quella adatta al tipo di servizio. Per il coupé livrea a taglia doppio petto lunga fino al polpaccio, bottoni con le iniziali, pantaloni dello stesso colore, il colletto in velluto dei colori della casa, guanti di colore, cappello a cilindro con coccarda di seta sempre con i colori della casa. Nel periodo invernale pelliccia a taglia con pistagna (pezzo di stoffa imbottita, utilizzata come copertura per il colletto o il bavero, era tipico del pastrano). Paramani di fino astracan, con bordo davanti, le finte tasche, cinque alamari di seta, la pelliccia deve arrivare a venti centimetri dai piedi, detta pelliccia può essere utilizzata per il servizio con Landeau semplice.

Per vetture Vittoria e Phaeton livrea a tagli con pantaloni di panno bianco, stivali in vernice e trombini di celluloide, guanti bianchi, cappello di seta con le ali un po’ larghe.
Per vetture Dorsay, landeau o Caleche a otto molle, livrea ad un solo petto con tasche finte e lunga sino al polpaccio, con sei bottoni, due cordoni e due ghilie partenti dal primo al secondo bottone fino alla spalla, sopra la spalla una spallina dello stesso colore, cilindro con bordo a nastro gallonato oro e argento, pantaloni corti di finto pelo colore della casa, calze di seta con scarpe basse di vernice con fibbia.

Per attacco alla D’aumont berretto di velluto da D’aumont con frangia e bottone, nel centro gallonato oro e argento secondo i colori della casa. La livrea è alla francese e deve essere ben attillata e oltrepassare di appena due dita la sporgenza dei fianchi, la finizione delle spalle deve essere di velluto del colore del berretto con un giro di frangia uguale a quest’ultimo, i paramani di velluto del medesimo colore, la livrea deve avere due giri di gallone e una sola fila di bottoni, pantaloni di pelle finissima di un bianco candido, stivali con rovescie.

Per vettura Break da caccia, paletot noisette (color nocciola) con pantaloni corti e ghette di panno, mezzo cilindro impermeabile.
Per vetture a due ruote guidate dal padrone, il groom deve avere: redingote (giacca lunga fino al ginocchio) con falde aperte posteriormente di buon taglio, ad un petto solo, cilindro con coccarda, pantaloni bianchi, stivali in vernice.
Per vettura da posta (viaggio), mezzo cilindro verniciato che si restringe in alto con nastro d’argento e d’oro secondo i colori della casa, con fibbia sul davanti, parrucca con treccia di colore grigio, colletto piuttosto alto e cravatta nera, la livrea del postiglione sarà ben attillata, stretta nei fianchi con due piccole falde appena segnate dietro. Sul petto le rivolte con i colori della casa, unito alla livrea un finto gilet con piccoli alamari a cinque file di piccoli bottoni; la livrea sarà orlata di un gallone dei colori della casa. Sul braccio sinistro uno stemma con il blasone e i colori della casa, i pantaloni in pelle scamosciata di color giallo chiaro, attillati alle gambe con stivali alti alla scudiera, porterà pure un ampio mantello che arrivi sopra il ginocchio con mantellina per impermeabile.


Per vettura Mail Coach il capo cocchiere sarà vestito a taglia di nero, con mezzo cilindro in feltro, il secondo cocchiere incaricato di suonare la tromba, indosserà la redingote ad un petto a taglia, ampia al fondo e lunga fin sopra il ginocchio. Questa redingote ben fatta di buona taglia sarà piuttosto comoda nel petto per i movimenti nel suono della tromba, con maniche pure larghe sulle spalle, sarà ricca di colore con pistagna, paramani e finte tasche di velluto secondo il colore della casa. Il colletto diritto rotondo da livrea, cravatta bianca con spilla in oro col blasone o le iniziali della casata, indosserà il cilindro color tortora con pelo lungo, guanti di colore, pantaloni all’inglese con ghette di panno, scarpe in vernice. Il terzo cocchiere sarà vestito con redingote del colore uguale al primo cocchiere, però senza paramani, finte tasche e colletto di velluto, la sua redingote sarà più attillata con pantaloni, ghette e cilindro uguali al primo cocchier. Dovrà esserci il groom per mettere la scaletta quando salgono o scendono le signore; sarà vestito con berretto con lo stemma, piccola livrea attillata ai fianchi e corta, colletto chiuso ed un bracciale con le iniziali della casa ed i pantaloni lunghi.

Per vetture con tiro a quattro è consuetudine avere il secondo cocchiere che suoni la tromba per farsi strada lungo le vie. L’uso risale ai vecchi tempi delle diligenze e dei coach pubblici inglesi, anche oggidì è regola usare speciali segnali per la partenza, l’arrivo o per farsi strada nel traffico. Facilmente potranno essere imparati essendo formati da due o tre note, ma è impossibile che siano conosciuti da chi si incontrerà per strada, per questo sarà meglio ogni tanto variarli. La tromba verrà usata con moderazione e solo quel tanto che basti al vostro scopo. I cavalli dovranno essere abituati gradualmente al suono, ma in poche volte se ne abitueranno finendo col non accorgersene neppure. Raramente troverete cavalli che non la possano tollerare, se avrete già tentato con tutti i mezzi converrà turargli le orecchie con del cotone, ottenendo il risultato di attutirne l’udito.   

A seguito delle indicazioni del Tassinari riportiamo una lettera di istruzioni datata 1873 del Sig. Isidoro Chon al sovraintendente di casa: diamo la lettera parola per parola delle istruzioni fornite.


“Non voglio tralasciare di farle prevenire con questa mia alcune informazioni, perché nel venturo giovedì, il giorno del nostro arrivo, non avvengano errori. Istruisca quindi il cocchiere Federico, il servo Francesco e il mozzo del pony Leone, come segue: Federico dunque si reca colla mezza carrozza alla quale avrà attaccati i due grandi timonieri. I cavalli timonieri avranno i finimenti e le collane guernite con piastre d'argento. Ho già annunciato questo al signor Soprintendente di scuderia R ...
Le carrozze devono essere unte alle ruote, e precisamente la mezza carrozza con olio da macchine e l'altra carrozza aperta, ossia la berlina aperta dal timone lungo, con unto comune. Se in certo modo caldo il cocchiere e i servi non indosseranno il soprabito; ma lo collocheranno sulle serpe, nel modo che le ho già indicato, cioè abbottonato e bellamente piegato in maniera che penda dal di fuori del sedile.


Glielo ho già detto altre volte e spero che non avverrà alcun errore. Il servo sarà sulla carrozza e durante la trottata siederà naturalmente a fianco del cocchiere. Cocchiere e servo indosseranno la livrea turchina, avranno cappello alto e guanti; nessuno deve venire in mia presenza senza guanti. Ben inteso i guanti gialli soltanto per il servo; dunque tre persone portano guanti, quindi anche il mozzo del pony. I soprabiti bianchi per la pioggia devono stare celali nella carrozza, possibilmente nella cassetta della serpe; quindi non si devono vedere i mantelli bianchi, Soprabiti da pioggia e copertine pei cappelli vengono presi unicamente per precauzione affinchè se dovesse piovere non ne restino danneggiati gli abiti belli.
Federico deve sedere ritto sulla persona in serpe e precisamente sul cuscino; perciò non si deve dimenticare il cuscino sul quale si deve sedere Federico. Se qualche cosa venisse dimenticata, Federico sarà tosto dimesso da cocchiere. Gli dica tutto ciò ben chiaramente. Federico deve prendere la frusta che il signor sopraintendente R.... tiene in casa sua, cioè la lunga frusta nuova. Inoltre Francesco il servo deve aspettarci alla stazione a Warnkw e deve guardar attentamente quando arriva il treno da quale carrozza noi scendiamo. Quindi egli corre verso questa carrozza, si cava naturalmente il cappello ed aspetta prima di coprirsi, che gli venga indicato. Ciò fatto egli deve prendere cura del bagaglio.

Quando noi arriviamo alla carrozza sulla quale siede Federico, questi pure deve levarsi il cappello colla mano destra e nella sinistra tenere le redini; anche Federico non si metterà in testa il cappello, se prima non gli viene ordinato. Istruisca esattamente la servitù in questo senso cioè il cocchiere, il servo ecc. diversamente avrà dei dispiaceri. Anche Leone, che deve venire colla carrozza aperta dal timone lungo a Warnkw deve indossare la livrea turchina, cioè giacca, pantaloni e panciotto e prenda con sè il soprabito, anche in questa carrozza il soprabito va collocato sulla serpa. Questo servo deve infilare guanti gialli e quando noi ci avvicineremo alla carrozza dovrà tenere il berretto nella mano destra e le redini nella sinistra. Tutti e tre indosseranno biancheria nitidissima, avranno colletto e cravatta, Francesco non metta il colletto dritto. Al ritorno nella mezza carrozza andranno alcuni dei nostri bambini, perciò deve essere tolto il tamburo; però lo si deve portare con sè, perchè se dovesse piovere, possa subito venire applicato. Ma siccome il tamburo non deve essere visibile nella carrozza, di conseguenza verrà riposto nella cassetta del cocchiere. La mezza carrozza alla stazione di Warnkw dovrà avere il mantice abbassato; io suppongo che non piova.

Ella poi deve ordinare la casa nel miglior modo possibile e dappertutto devono trovarsi fiori ghirlande, ecc., disponga il tutto accuratamente. Vegga che si scorga il meno che sia possibile della casa stessa e cerchi di coprire le pareti esterne con piante. Disponga anche bene la parte della veranda, tutto deve avere un bell'aspetto, Ella si trovi in casa al nostro arrivo, perchè molto vi sarà da fare. Spero che tutto verrà ordinato nel modo migliore, perchè io non abbia da andare in collera. Ho dimenticato un punto importantissimo; Il servo, durante le trottata, deve tenere le braccia incrociate sul petto. Tutti i servi quando hanno da parlare col padrone illustrissimo devono tenere sempre il berretto in mano. C'è da sperare che il ricevimento delle loro signorie avvenga senza inconvenienti!”

Il colore della livrea.

Nel testo antecedente si legge: “Cocchiere e servo indosseranno la livrea turchina”, il turchino è l'azzurro scuro o blu; il dizionario Treccani lo definisce color azzurro cupo, così anche il Garzanti e lo Zanichelli.

Il Tassinari non dà indicazioni sul colore delle livree a parte un: paletot noisette (color nocciola); Mail Coach il capo cocchiere sarà vestito a taglia di nero; di certo sappiamo che fossero di panno (lana) di color scuro, nero, blù, prugna (Il color prugna è una sfumatura calda di viola che ricorda il magenta ma è più scura e intensa). Grigio talpa, grigio scuro o nerastro, sempre attinente i colori della casata.


L’abbigliamento del cocchiere e del groom secondo la tradizione odierna – Carlo Gnecchi Ruscone

L’abbigliamento del cocchiere e del groom nella prova di Presentazione del giorno d’oggi deriva con alcune semplificazioni dall’abbigliamento in uso nel secolo scorso sino al 1940, usanze sino ad allora conosciute “agli addetti ai lavori” ma totalmente sconosciute alla maggior parte di chi pratica lo sport degli attacchi oggigiorno. Bisogna premettere che non esistono regole codificate per le livree, anche se nel tempo si sono stabiliti degli usi dettati dalla moda del tempo in Gran Bretagna, usi che sono stati adottati in tutta Europa anche se con qualche modifica in ogni nazione.


La livrea

La livrea è una giacca lunga a redingote (giacca lunga per nata per l’equitazione) confezionata in tessuto di lana chiamato “panno” tradizionalmente di color scuro con profili a “cordoncino” di color chiaro cuciti all’interno del collo. La livrea è monopetto con sei bottoni davanti e due dietro, bottoni con stemma, corona o monogramma della casata. Originariamente dietro aveva sei bottoni in corrispondenza delle due “alette” che poi sono passate di moda, inoltre i sei bottoni risultavano fastidiosi per il cocchiere e i groom quando stavano seduti, ma soprattutto rovinavano i cuscini delle carrozze, per questa ragione sono diventati due nella parte alta, e due nella parte bassa. La livrea deve essere ben attillata, con tasche finte o anche senza, lunga sino al ginocchio, con o senza galloni alle spalle e con risvolti “revers” in velluto (chiamato anche bavero, non è altro che il risvolto al collo di una giacca) tinta su tinta nella parte alta del collo.

La corretta tenuta del cocchiere in era moderna

La tenuta del cocchiere è unica nel senso che non varia nelle differenti occasioni, in quanto le carrozze guidate dal cocchiere, cioè quelle di servizio, sono le medesime in città che in campagna. Avendo già dato sufficienti informazioni al riguardo alla livrea aggiungiamo altre indicazioni per una corretta presentazione.
Il cocchiere deve sempre avere il plastron, non può avere la cravatta.
Deve sempre avere la livrea, non può indossare un abito scuro (borghese)
Deve sempre indossare il cilindro rigorosamente nero, non grigio, dovrebbe avere la coccarda anche se questo impegna in tutto l’equipaggio ad un certo prestigio.
Il cocchiere non indossa il grembiule, può utilizzare una coperta scura d’inverno, anche se in questa stagione è preferibile indossi il pastrano.
I guanti di pelle del cocchiere da bianchi sono sostituiti da guanti color nero. Da evitare il tipo con chiusura a velcro.
Deve portare stivali neri con risvolti marroni (preferibile color panna).
Le redini essendo una carrozza di servizio saranno in cuoio nero e non in cuoio naturale.
Impugnerà sempre la frusta che depositerà solo per scendere e saluta da cocchiere tenendo le redini nella mano sinistra, solleva la frusta, in posizione verticale, con la mano destra fino all’altezza del cappello.


Groom (palafreniere) in era moderna.

Livrea come per il cocchiere.
Camicia bianca con collo rigido tipo ecclesiastico. Plastron di piquè bianco.
Stivali neri con risvolto cuoio naturale tipo caccia alla volpe, preferibili quelli bassi con trombini in cellulosa.
Gilet, non più in uso in quanto non visibile, sarebbe auspicabile il suo utilizzo in quanto, come descritto nella lettera antecedente: “Se in certo modo caldo il cocchiere e i servi non indosseranno il soprabito; ma lo collocheranno sulle serpe, nel modo che le ho già indicato, cioè abbottonato e bellamente piegato in maniera che penda dal di fuori del sedile”. La sua funzione sarebbe corretta e i groom non resterebbero in maniche di camicia.
Cappello, cilindro nero con coccarda o bombetta nera.
Guanti, in pelle marrone. Da evitare tipo con chiusura a velcro.
Si ricorda che il/i groom devono scendere un istante prima che la carrozza si fermi, si posizionerà alla tetsa del timone nella pariglia, al lato sinistro alla testa del cavallo di timone di volata e al centro davanti ai cavalli di volata nel tiro a quattro.
Alla ripartenza il groom di volata si sposterà sul lato sinistro, attenderanno il passaggio della carrozza per risalire a bordo.
Manterranno un atteggiamento corretto rammentando che il/i groom non salutano.


“MUSEO della CARROZZA e dei VIAGGI dell’Ottocento”
presso la Villa Gnecchi Ruscone di Inzago


N°1 Livrea in panno bleu marino, revers in velluto, profili gialli; 6 bottoni in argento con monogramma FG. Il gilet a righe verticali giallobleu, al fine di esser visibile, è appeso sulla spalla. Cilindro in seta con coccarda di seta nera.

N°2 Livrea in panno bleu marino, revers in velluto, profili gialli; con sei bottoni in argento con monogramma CG. Gilet a righe verticali giallobleu, cilindro  in seta con coccarda di seta nera.


N°3 Livrea in panno nero, revers in velluto, profili rossi, sei bottoni in ottone con stemma. Cilindro in seta con coccarda rossanero.

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