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L'evoluzione del sediolo
Sediolo: carrozzella leggera a due ruote con alta sedia per una sola persona.
Anche se la nascita del sediolo per credenza popolare sembra indiscutibilmente legata alle corse con cavalli trottatori, nel 18 ° secolo in Inghilterra questo veicolo attaccato a un bel destriero, dalle alte ruote filanti, era una modalità di trasporto estremamente leggero e veloce, impiegato sulle strade pubbliche durante dimostrazioni informali tra proprietari di cavalli, orgogliosi di sfoggiare l'eleganza delle andature dei propri soggetti.
Se andiamo ad osservarne la costruzione degli esemplari che ci sono pervenuti, notiamo subito la massiccia intelaiatura, le alte ruote e l'alto scranno che innalza il baricentro del peso del guidatore molto in alto, portando il guidatore in posizione da sovrastare la testa del cavallo con la sua visuale, con una linea delle redinidi parallela alle stanghe. Una posizione e un peso di certo non molto adatta alle girate veloci di una corsa, ma adatta ad elevare una persona che voleva mettersi in mostra seduta su un intarsiato "trono mobile" per farsi ammirare con il proprio cavallo sui viali cittadini.
Presupponiamo che ai tempi si facessero anche dei testa a testa con relative scommesse, tra proprietari, su tracciati brevi e rettilinei.
Successivamente da alcune immagini che abbiamo ritovato, stampa d' epoca 1° notiamo un alleggerimento sostanziale della struttura,un abbassamento del sedile con la scomparsa quasi totale dello schienale di appoggio, le gambe del guidatore sono unite e in posizione centrale arretrata dietro al posteriore del cavallo.L'abbiglamento del guidatore classico con cilindro e copertina sulle ginocchia, il finimento è a collana con ampio sellino. L' assetto denota la giusta proporzione e una buona bilanciatura, il guidatore con la schiena è in posizione retta,il busto a filo ruota, le stanghe sono parallele al terreno. Il cavallo con le quattro zampe staccate dal terreno in ampie falcate esprime eleganza, la criniera e la coda mozza al vento denotano velocità elevata, nonostante la compostezza e lo stile di guida "inglese" del guidatore.
Nella: foto d'epoca 2°, notiamo anzitutto un alleggerimento del sedile che diventa una semplice struttura senza schienale,le gambe del guidatore sono ancora unite sempre in posizione arretrata. L' abbigliamento del guidatore è elegante da città, con cilindro e giacca, pantaloni chiari a dimostrazione di voler dare sfoggio di eleganza, manca la copertina di protezione quasi a dimostrare che il tragitto era breve e su strada lastricata.
L' assetto, a causa della elevata statura del cavallo, porta le stanghe a puntare verso l'alto con conseguente inclinazione in avanti del busto del guidatore costretto ad una posizione innaturale. Il cavallo è in posizione da fermo con finimento a pettorale ma ancora con un ampio sellino, la coda è lunga, intrecciata e legata alla groppiera. Non vediamo la frusta, lo stile di guida è all'"inglese".
L'abbigliamento classico elegante, la finimentazione a collana e lo stile di guida all'inglese non fanno di certo pensare alle corse su pista, esprimono un'immagine di raffinatezza ed eleganza, di un utilizzo di questi "sedioli" in ambito cittadino per spostamenti rapidi e brevi, per passeggi eleganti sui "boulevard" cittadini.
Con l'avvento delle corse al trotto negli ippodromi, l'utilizzo del "sediolo" quale mezzo più adatto per la sua semplicità e leggerezza subisce delle ulteriori modifiche strutturali, stampa d'epoca 3°; l'assotigliamento al minimo della struttura, la riduzione della lunghezza delle stanghe che porta ad un avvicinamento "cavallo-
Stampa d'epoca 4°; qui notiamo un'ulteriore evoluzione, il seggiolino si è ribassato ulteriormente, il guidatore è ora incassato tra le alti ruote, il baricentro si è notevolmente abbassato per sopperire alle forti girate, le gambe aperte con le ginocchia flesse, il posteriore del cavallo arretra ulteriormente, l'abbigliamento è sportivo, casacca con cappello a visiera. La guida è a due mani, il busto arretrato, con le redini parallele all'imboccatura del cavallo.
Siamo decisamente entrati nell'epopea delle corse al trotto.
A metà dell'800 cavalli e corse, con tanto di scommesse, affascinavano la nobiltà. Tutto aveva subito una trasformazione molto veloce per adeguarsi alle esigenze delle corse negli ippodromi, un nuovo stile di guida dettava legge, l'abbigliamento era sportivo, Il "sediolo" si era radicalmente trasformato, era nato il "sulky"
Abbiamo fatto questa interessante ricerca per rispondere alle perplessità dei nostri lettori, che ci hanno chiesto dei chiarimenti sulla tipologia dell'attacco presentato in varie occassioni da Pasquale Beretta. Osservando le immagini notiamo subito la posizione di guida che si rifà alla stampa d'epoca 2° e alla foto d'epoca 3°; busto eretto, gambe chiuse e posizionate dietro al posteriore del cavallo, piedi uniti che appoggiano sul pianale. Il sedile a "mezza vita" posiziona il busto sopra il filo ruota. Finimento "fino", elegante a pettorale con braga, abbigliamento del guidatore corretto, elegante da città con cilindro nero. Dunque un attacco elegante da città, dove Pasquale Beretta ha voluto riproporci questa evoluzione del "sediolo" come quando veniva utilizzato per "passeggio elegante sui boulevart cittadini".
La posizione a cassetta del guidatore e lo stile di guida fanno le differenze sostanziali tra l'uso cittadino e l'uso sportivo , per questo riteniamo corretta questa tipologia di attacco secondo la miglior Tradizione.
Se vogliamo puntualizzare possiamo fare delle osservazioni sulla tipologia dei cavalli che Pasquale Beretta è solito usare, P.R.E.e Razza Lusitana, soggetti dalle andature particolari che i "puristi" potrebbero contestare. Dobbiamo però rapportarci con l'era moderna, non è più possibile fare del passeggio elegante, se non in particolari occasioni quali sfilate cittadine, dove l'andatura sovrana è un trotto leggero quasi passo. Un sottile adeguamento ai tempi moderni per Pasquale Beretta ,che con i suoi cavalli, anche attaccati riesce sempre a far esprimere al massimo nelle andature dell'alta scuola.
A chi ci chiedesse perchè non utilizzare un "legno" più prestigioso, senza per questo voler svilire il "sediolo",
potremmo rispondere:
avete mai visto una ballerina danzare con un sacco di patate in spalla?
A buon intenditor poche parole.