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FILIPPO di EDIMBURGO
Il principe Filippo è stato un grande personaggio. Ma per tutti noi, componenti la grande famiglia dello sport equestre, il duca di Edimburgo è stato soprattutto un uomo di cavalli e di equitazione. Grande amante dello sport, in particolare nella disciplina degli attacchi: nel tiro a quattro ha partecipato a sei edizioni del Cam-
Lo sport degli attacchi sia con i cavalli sia con i pony, ha sempre registrato un grosso incremento, ma solo con la pubblicazione del primo Regolamento per i Concorsi di attacchi da parte della F.E.I. (Federazione Equestre Internazionale) nel 1969 le competizioni di attacchi cominciarono a diffondersi seriamente in Inghilterra. Con la pubblicazione del primo manuale desidero comunicare ai neofiti di questo sport la mia esperienza maturata in questo tipo di competizione per evitare loro alcuni errori e difficoltà che ho dovuto affrontare senza preparazione. Ma prima di tutto, vorrei raccontarvi come ha avuto inizio questa mia passione. Tutto è cominciato da una casuale conversazione; ero appena stato eletto presidente della F.E.I. nel 1964, benché la mia sola attività equestre si svolgesse nel campo del polo. Questo si rivelò positivo, perché, mentre ne sa-
Ho presto scoperto che c’erano molte competizioni di Dressage e di Cross per tiri a quattro nel continente e che malgrado molte di queste, come quella di Amburgo, fossero internazionali, ognuna aveva delle sue proprie regole. Assistetti poi alla manifestazione equestre di Aix-
Quando gli sottoposi questa proposta, pensò che io scherzassi e protestò dicendo che non conosceva niente riguardo agli attacchi, ma quando gli spiegai la situazione e gli feci notare che lui non aveva avuto alcuna obiezione sul fatto che io divenissi presidente della F.E.I. malgrado la mia ignoranza delle tre discipline, ed era inoltre un membro anziano del Comitato, apprezzato e rispettato nel mondo equestre, accettò di provare. Chiunque abbia già lavorato con Mike Ausell sa come si comporta quando vuole qualcosa; senza perdere tempo, prese contatto con tutte le persone in Europa che avevano una certa conoscenza di attacchi, le riunì a Berna, le fece lavorare senza sosta e ritornò con un accordo di massima di un regolamento di gare, basato sul principio del concorso completo di equitazione. Dubito fortemente che chiunque altro avrebbe potuto fare altrettanto. In seguito le cose cominciarono ad andare un po troppo velocemente secondo il mio punto di vista. Tutti sanno che i regolamenti sono delle cose difficili da elaborare, e tutto quello che noi avevamo era qualche pagina dattiloscritta; senza nessuna esperienza, niente giudici, niente organizzatori, niente cronometristi e niente costruttori di percorso. Ma niente di tutto ciò distolse la Federazione svizzera dal suo proposito di organizzare a Lucerna nel 1970 la prima competizione internazionale utilizzando il nuovo regolamento
Sir John Miller, il “Grande Scudiere” della Corona, responsabile delle Scuderie Reali alle Royal Mews, era un guidatore molto abile e sapevo che aveva iniziato ad attaccare un tiro a quattro coi cavalli delle scuderie Reali del Palazzo Buckingham. Gli suggerii dunque di partecipare a questa competizione e gli domandai di farmi sapere il suo pensiero. Molti dei miglioramenti che in seguito furono apportati al regolamento, sono dovuti alla sua esperienza praticata in quei primi anni.
E le cose continuarono a un ritmo pazzo.
Dopo una piccola prova di forza, lo Show Equestre di Windsor organizzò una competizio-
Nel 1971 mi recai a Budapest per assistere ai primi campionati europei; nel 1972 partecipai al percorso di Windsor come arbitro, con l’ungherese Sandor Fulop. Nel 1973, Sir John Miller mi affidò cinque cavalli bai delle Scuderie Reali e a Sandringham mi allenai insieme a loro con l’aiuto del Maggiore “Tommy” Thompson, anziano capo del maneggio della cavalleria della Casa Reale e guidatore esperto, che si era appena ritirato ed aveva partecipato a numerosi concorsi completi compreso quello di Balmoral.
Nelle condizioni dei concorrenti attuali, questo sarebbe assolutamente inconcepibile. Da allora il regolamento ha subito un certo numero di modifiche minori, ma la competizione è sempre essenzialmente basata sulle idee proposte da Sir Michael Ausell e dal suo comitato durante la loro storica riunione a Berna nel giugno 1969.
“Il Principe Filippo non solo era un buon atleta in molte discipline, ma era anche un vero leader e riuscì a trasformare gli sport equestri in qualcosa di più professionale”, ha affermato Marie de Pellegars, storica del mondo equestre. Estremamente coinvolto negli sport equestri grazie al suo autentico amore per i cavalli, il Principe Filippo ha cambiato lo sport. Lo ha fatto da persona quale è: appassionato e competitivo.
“Inoltre, il suo titolo reale, la sua popolarità e la sua fama hanno puntato un enorme riflettore sugli sport equestri, innanzitutto nel Regno Unito – dove l’equitazione è diventata parte delle tradizioni nazionali – ma anche in tutti gli altri paesi del Commonwealth e nel resto del mondo.
“Avere una persona così importante alla guida della FEI e dedita al suo sviluppo ha attirato l’attenzione su di essa da parte di molte persone che in precedenza potevano non essere state interessate allo sport degli attacchi.”