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Ricordi di Ettore

Musei

Venerdì 26 ottobre 2016
Cappella Ducale di Palazzo
Farnese - Piacenza

Una giornata per ricordare "Tillo", così è iniziato un evento che ha visto la partecipazione delle Direttrici, dei Direttori, Esperti e appassionati del mondo delle carrozze d'epoca, che si sono ritrovati nel "suo museo" con le "sue carrozze", per conoscersi, discutere e far presente le proprie esperienze e realtà museali. La giornata è iniziata con il saluto del Sindaco Paolo Dosi del Comune di Pacenza, Luigi Rizzi Presidente Ass.ne Piacenza Musei, Eugenio Gentile Presidente Ente restauro Palazzo Farnese, Antonella Gigli Direttore dei Musei Civici Palazzo Farnese.

La sessione degli interventi presieduta da Donatella Gigli è iniziata con Marco Lattanzi, Curatore della collezione di carrozze della Presidenza della Repubblica,che ha illustrato la nuova mostra di carrozze nella tenuta Presidenziale di Castel Porziano, residenza estiva aperta al pubblico dal presidente Sergio Mattarella. Per ora, solo 40 dei 106 legni in deposito della tenuta sono visibili, legni che dopo un delicato restauro sono stati esposti al pubblico nelle varie sale. Il padiglione delle carrozze presenta i carri utilizzati dalla corte sabauda per le cacce reali, nonché legni per le passeggiate nei viali della tenuta e mezzi agricoli per il lavoro nei campi. I grandi Break e gli Hunting break erano i carri principali per condurre gli ospiti sui terreni della caccia. Inoltre sono presenti anche carri sportivi, solidi e veloci, come i Phaeton e gli Spider-Phaeton.

A seguire la presentazione di Denise Maria Pagano Direttore del Museo della carrozza in Villa Pignatelli - Napoli. Il Museo delle carrozze, intitolato al marchese Mario d’Alessandro di Civitanova, ha sede in alcuni ambienti già adibiti a scuderie e rimesse, collocati al piano terra della Palazzina Rothschild nella parte settentrionale del giardino di Villa Pignatelli. Inaugurato nel 1975 da Raffaello Causa, allora Soprintendente alle Gallerie della Campania, nasce da un’intuizione di Bruno Molajoli, che nel 1960 accolse la donazione della prestigiosa raccolta di vetture che il marchese con grande passione aveva collezionato nel corso di tutta la vita. A questo primo nucleo si aggiunsero altre donazioni dovute alla generosità di alcuni aristocratici quali il marchese Spennati (1960), il conte Dusmet (1962), il conte Leonetti di Santojanni (1973), fino alla più recente donazione Strigari del 1979.

Marco Iezzi, Curatore del Dipartimento dei Trasporti del Museo nazionale della Scienze e della Tecnologia Leonardo da Vinci, ci ha illustrato in breve il Museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" con sede a Milano; aperto nel 1953, con i suoi 50.000 m² complessivi è il più ampio museo tecnico-scientifico in Italia e uno dei maggiori in Europa. Possiede la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire da disegni di Leonardo da Vinci. È visitato da 500mila persone all'anno. Le collezioni contano 16mila beni storici e includono testimonianze rappresentative della storia della scienza, della tecnologia e dell'industria italiane dal XIX secolo ai giorni nostri.

Donatella Guarneri, Direttore del Museo delle carrozze di Codroipo, ha presentato il museo civico delle carrozze d’epoca di Codroipo, inaugurato nel 2006 a San Martino, a pochi passi da Villa Manin di Passariano in provincia di Udine, un patrimonio di 44 vetture d’epoca perfettamente funzionanti, con cavalli, finimenti e accessori da viaggio, un settore dedicato a giocattoli dell’800 e del ’900, e un settore di prossimo allestimento sarà dedicato a paramenti sacri del ’700 e dell’800. Si tratta di donazioni e acquisizioni. Allestito nello splendido scenario di una villa veneta, Villa Kechler di S. Martino di Codroipo in provincia di Udine, nella barchessa Ottocentesca che dà sul borgo storico, utilizzata all’epoca per l’allevamento dei bachi da seta, si pone come una nuova e importante risorsa culturale in regione e nel contesto paesaggistico del capoluogo del Medio Friuli.

Alessandra Sfrappini, Direttore del museo, ha portato la testimonianza del Museo della Carrozza di Macerata, istituito nel 1962  in seguito alla cospicua donazione, sostenuta dal Lions Club locale, fatta dal conte Pier Alberto Conti di Civitanova Marche (1884-1968).  Il nucleo originario è costituito da sei modelli sportivi: Spider Phaeton, Mail Phaeton, Jardinière, Gran Break de Chasse, Stanhope-Gig, Break e dall'utilitaria Skeleton Break. Negli anni a seguire si aggiungono al primo nucleo altre carrozze, sportive o di servizio, donate nel 1968 dai Ceccaroni Morotti Cambi Voglia, da Giuseppe Guarnieri-Roberti, da Giorgio Sinistrario, dalla famiglia Ciofi degli Atti  e dal maceratese Luigi Pianesi.Si sono aggiunti alla collezione anche due carrozzini da bambino risalenti agli anni Venti del Novecento (donazione Michele Volpe 1992; donazione Elia Ercoli Valentini 1993) e recentemente (2007) un calesse  appartenuto alla famiglia Grandinetti di Morrovalle.

Carlo Gnecchi Ruscone, Presidente della Società Milanese Redini Lunghe, ha presentato un interessante studio su: La riscoperta del Coach detto "Italiano" e i suoi pregi. Non sappiamo chi abbia coniato il termine "Coach italiano". Sappiamo però che tale termine, che appare appropriato in quanto l'aggettivo effettivamente definisce la sua probabile origine, risulta essere stato utilizzato per la prima volta da Jean Louis Libourel nel suo libro "Voitures Hippomobiles". La differenza sostanziale di questa vettura è la mancanza del massiccio codone "fléche" che di norma unisce il treno anteriore a quello posteriore, dando la possibilità al treno anteriore di sterzare di oltre 90° gradi, aumentandone la maneggevolezza. Considerato "fuori serie" essendo dotato di molle ellittiche e di passaggio di ruota sotto il cofano anteriore, un'invenzione geniale per raggiungere lo scopo.

Enzo Calvi, Presidente del Gruppo Italiano Attacchi sul tema: Diffondere cultura, conoscenza e pratica degli attacchi di Tradizione. La presenza attiva sul territorio attraverso i Concorsi attacchi di Tradizione, diffonde questa disciplina arrivando direttamente alla gente, portandola alla conoscenza delle carrozze d'epoca. Nella seconda sessione, Antonella Gigli Direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese, ha esposto una relazione su: Le carrozze di Piacenza: storia di una collezzione e di un restauratore. A seguire Marta Cuoghi Costantini Funzionario dell'Istituto per i Beni artistici culturali e naturali della regione Emilia Romagna, sul tema: Una lunga stagione di restauri sulle carrozze di Piacenza. Stefano Pronti Direttore dei musei civici ha presentato una ricerca su: La cavallerizza ducale dai Farnese ai Borbone.

Da parte nostra, abbiamo espresso il nostro punto di vista, distribuendo alle varie personalità presenti copia del sottostante scritto per far conoscere la nostra posizione.  

Facciamo il punto.                                                                                                                                Piacenza  28 ottobre 2016
In quest’occasione d’incontro tra i vari Direttori e responsabili delle principali collezioni museali di carrozze italiane, ritrovatisi qui oggi per discutere della valorizzazione di questo bellissimo patrimonio, vorremmo aggiungere il nostro pensiero, parlo in nome di vari appassionati, collezionisti ed estimatori.
Sul territorio Italiano esiste un immenso patrimonio di legni rotabili di vario genere, disseminate in grandi e piccole realtà museali e in varie collezioni private. Un patrimonio che in questi ultimi anni si è valorizzato grazie all’impegno dei vari Direttori responsabili che vogliamo pubblicamente ringraziare per il loro lavoro.
Se da un lato sono messe in atto tutte le specifiche idonee per il corretto restauro e l’adeguata conservazione in ambienti idonei, dall’altro lato vediamo delle realtà che sono ben lontane dai corretti parametri per la buona conservazione di questo patrimonio, dove il degrado e l’abbandono sono sovrani.
Se la prima causa più facile da individuare è la cronica mancanza di fondi, la seconda, a nostra opinione è la mancanza a livello nazionale di un Sovraintendente o Curatore che abbia la specificità in questo ramo.

Il patrimonio delle carrozze d’epoca.

Un patrimonio che vediamo sgretolarsi giorno dopo giorno, abbandonato alle mandibole dei tarli e al degrado del tempo. Collezioni e raccolte che svaniscono come la nebbia al sole, o dimenticate in capannoni, vedi Museo Villa Maser chiuso per inagibilità, o le carrozze di Fiera cavalli, dimenticate in un museo virtuale che non c’è.  Per questo vogliamo rivolgere un appello speciale al Dott. Marco Lattanzi, quale persona più vicina al Presidente della Repubblica, affinché recapiti quest’appello in adeguata sede.
Sulla locandina-programma sono elencati vari nominativi di Direttori di varie realtà museali o associazioni, in un contesto dove leggendo le varie tematiche presentate, possiamo dire che ognuno: “Coltiva il suo orticello”.               Si nota la mancanza di un vertice, di un dicastero che accorpi e fornisca chiari requisiti con specifiche regolamentari ad indicare la via corretta per una adeguata conservazione e presentazione dei “legni”.  Che controlli e che intervenga nelle necessità. Un centro che sia un punto di riferimento per tutti quelli che abbiano una qualsivoglia problematica legata a questo patrimonio, vedi collezione Ceriani da sempre alla ricerca di appoggi  regionali per diventare un museo.
Un dicastero che attui un censimento a livello nazionale di tutti i legni conosciuti o almeno di quelli giacenti nei vari musei, istituti di incremento ippico, collezioni comunali, o private ecc. con la compilazione di un catalogo che ne documenti l’esistenza certa, vedi il lavoro fatto dal dott. Gnecchi per le carrozze dell’istituto di Crema. Per impedire il trafugamento di numerosi legni di pregio, vedi esempio carrozze Istituto di Ferrara,  che intervenga in determinate situazioni per impedire la disgregazione di importanti collezioni come già in passato è successo per la collezione di Quattroruote.  Un centro di controllo che coordini tutte le varie realtà esistenti sul territorio, come già avviene in altri paesi Europei.
Un dicastero che attui un piano di divulgazione telematica e didattica con la divulgazione presso gli istituti scolastici, con la ristampa di testi e di materiale atto a  diffondere e far conoscere la realtà manifatturiera dell’arte del carrozzaio nell’Italia dell’800.  Che riqualifichi i veri esperti degli attacchi di Tradizione, affinché chi ci guarda dall’estero non abbia mai più ad esprimersi in questi toni:
"Madre delle Arti", l'Italia è famosa fin dal Rinascimento per le sue città ricche di tesori architettonici, chiese o palazzi e musei ricchi di opere d'arte, dipinti e sculture tra le più belle del mondo occidentale. Ma a Roma, Napoli, Firenze, Milano, Torino, Piacenza, Ferrara, Macerata, Palermo, Siracusa, Catania, Terrasini,
esiste anche un altro tesoro, sconosciuto ai più: il Tesoro delle carrozze d’epoca..
Crediamo sia tempo di iniziare un cambiamento se non vogliamo vederne la fine.   

                                                                                                                                    Fabrizio Canali x Tradizioneattacchi.eu

La giornata si è conclusa con la testimonianza affidata a : Enrico e Veronica Aspetti, Silvio Barbieri, Piergiorgio Bellocchio, Benito Dodi, Gaetano Gregori, Manfredi landi, Carlo Emanuele Manfredi, Vittorio Schiavi, nel ricordo di Ettore, un uomo pieno di simpatia e di intelligente ironia che sapeva far apprezzare il piacere del restauro di una carrozza.

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