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24/04/2024
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Carnevale 24

Curiosando

IVREA 2024
Presentazione Carri da getto

Ogni Carro da getto, indipendentemente dal fatto che sia una pariglia o un tiro a quattro, prevede la presenza di un Cavallante e del Capocarro, colui che cura l’organizzazione e la gestione del carro e degli aranceri.
Il cavallante non è solo un allevatore appassionato ed un abile conduttore di attacchi a due o a quattro cavalli, appartiene ad un mondo unico, tutto da scoprire, ricco di segreti tramandati da generazioni e testimoniati anche dai raffinati finimenti e dall’incedere elegante degli splendidi cavalli utilizzati per gli attacchi dei carri da getto. Non solo l’ardore in battaglia e la correttezza nel tiro, ma anche la qualità degli allestimenti e i finimenti dei cavalli sono elementi che concorrono a definire le classifiche finali.
Il contributo dei Carri allo Storico Carnevale di Ivrea si fa sentire anche dal punto di vista estetico, grazie all’eleganza dei cavalli, finementi addobbati e acconciati, e al desing particolarmente curato.

Spettacolare la sfilata dei 52 carri da getto (16 tiri a quattro e 36 pariglie) che nella mattinata di domenica 4 febbraio si sono alternati in Piazza Rondolino per la fase di Presentazionne, dove vi è stata la prima valutazione delle giurie per la valutazione dei cavalli, bardature e finimenti, stile di guida, il design dei carri e molto altro. Una terna di Giudici composta da Tatjana Falconi (medico veterinario) Lorenzo Gatti in "arte Pco" (Giudice attacchi) Fiorenzo Erri (Driver attacchi Tradizione). Molto arduo il compito loro assegnato, la qualità dei cavalli e finimenti presentati in questa edizione è altissima, occorre avere un occhio esperto per scovare l'errore, se errore si può chiamare una leggera imperfezione. I finimenti, che da queste parti se non portano il marchio "MOIRANO - Strambino" non vengono considerati degni del Carnevale. La tipologia di finimenti dei carri da getto hanno una ben definita tendenza, finimento in cuoio all’inglese con collana, pennacchiera sulla nuca e sul sellino, campanelli e sonagli metallici a bubbolo da slitta, code e criniere intrecciate e arricchite da nastri colorati e raffia. Un mix che effettivamente potrebbe esulare dalla “Tradizione pura” della quale siamo abituati a rispettarne i canoni, potremmo dire: è "Carnevale e tutto vale!" Una risposta che lascia insoddisfatti e dubbiosi e dovrebbe stimolare una ricerca in merito.

Riportiamo un aneddoto in: La Gazzetta della Repubblica 1884

“A Carnovale tra i nobili proprietari era gara a chi esibiva il barbaro (cavallo) coi finimenti più lussuosi ed eleganti, la pennacchiera più colorata e sgargiante, in un trionfo di cuoi pregiati, piume, corone, rosette, “càpoli” (fiocchi), “cendaline” (nastri), fregi d’oro e placche d’argento con l’arma, lo stemma gentilizio del proprietario”.

Ai Giudici terminato l'arduo compito non resta
che decretare a gran voce:
"CHE LA BATTAGLIA ABBIA INIZIO"

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